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mercoledì 9 aprile 2014

Gnocchetti sardi con zucchine e guanciale croccanti

Ok lo so...ci manco da tanto...potrei dire da troppo, ma questo è stato un anno veramente impegnativo; tante novità improvvise e tanti piccoli problemini che non  mi hanno di certo tolto la voglia di fare e di mangiare, ma ahimè mi hanno portato via tanto tempo;
Ma adesso che il tempo libero aumenta mi sono riproposta di riprendere e migliorare quello che avevo lasciato ed è mia intenzione cercare di non trascurare più tanto a lungo questa mia "sana" passione;
Ritorno con un piatto semplice come semplice è la mia cucina di tutti i giorni, per ricordarmi e per ricordarvi che la bontà delle cose semplici dona un gusto unico....

Ingredienti:

1 scalogno;
2 zucchine romanesche;
1 cucchiaio di guanciale tagliato a cubetti;
1 cucchiaio di parmigiano;
Sale q.b.;
Pepe in grani da macinare al momento;
180 gr di Gnocchetti sardi ( per me rigorosamente Garofalo);

Far sciogliere il guanciale in padella fino a farlo diventare croccante, toglierlo dalla padella e tenerlo da parte;  far saltare nella padella dove si è sciolto il guanciale le zucchine tagliate a rondelle; salare pepare e portare a cottura secondo il proprio gusto ( io le ho tenute belle croccanti) spegnere il fuoco e aggiungere il guanciale mescolando per far insaporire; A parte cuocere in abbondante acqua salata il la pasta e scolare un paio di minuti prima che questa sia cotta del tutto;  versare la pasta nella padella con le zucchine e terminare la cottura con un mezzo mestolo di acqua di cottura della pasta  e il cucchiaio di parmigiano; se vi piace un cucchiaino di prezzemolo fresco tritato finemente e buon appetito.

domenica 25 agosto 2013

Pizzelle di ciurilli




Quando si dice…”a volte ritornano”!!!
Quanto tempo è passato dall’ultimo post??’ un anno??? No no..non un anno…“solo” otto mesi!
C’è stato un momento in cui ho creduto che non avrei più trovato un attimo di tempo per aggiornare il mio pseudo blog, ma per fortuna mi sbagliavo; complice forse la più noiosa delle estati mai trascorse eccomi qui davanti al pc a postare una delle ricette che nella mia memoria fanno più di tutte estate; si tratta delle pizzelle di ciurilli, ( pizzette di fiori di zucca). Mia nonna le faceva sempre nei pomeriggi estivi e come tutte le cose che preparava non arrivava a finire di friggere che il piatto si svuotava; di questo “piatto” azzarderei tipico campano, ne esistono due versioni diverse, a seconda della zona; in alcuni paesi sono appunto delle pizzette di fiori di zucca, in altre delle frittelle molto simili alle frittelle di pasta cresciuta, quindi con un impasto più compatto. Quando chiedevo alla nonna la ricetta delle sue pizzelle mi diceva sempre:” e che c vò? Farina, uova, lievito, sale, pepe e parmigiano” e quando io insistevo per avere le dosi precise lei mi ammoniva e diceva:” ma quali dosi??? S fann a uocchie” ed in effetti col senno di poi mi rendo conto che aveva ragione, la pastella è qualcosa che viene fuori con l’esperienza; comunque in linea generale azzarderei una pseudo ricetta, che vi pregherei di prendere con le dovute precauzioni…
Ingredienti300 gr di fiori di zucca300 gr di farina200 gr di acqua frizzante ( molto indicativa)½ cubetto lievito di birra½ cucchiaino raso di sale1 cucchiaio abbondante di parmigiano grattugiato1 uovopepeolio per friggere


Preparazione:
Pulite i fiori di zucca privandoli del pistillo e della corolla verde esterna; lavateli accuratamente con acqua e metteteli ad asciugare su di un panno;
Nel frattempo preparare la pastella mettendo la farina in una ciotola capiente e aggiungete al suo interno ( formando la classica fontana) l’uovo; mischiate insieme al lievito di birra sciolto in precedenza in un poco di acqua tiepida e successivamente aggiungete la restante acqua possibilmente a temperatura ambiente; chiaramente le dosi dell’acqua sono indicative, nel senso che la quantità esatta dipenderà dal tipo di farina usata e soprattutto da come vogliate che sia il risultato finale; se si vuole ottenere un impasto molto sodo che porti a delle frittelle vere e proprie la quantità di acqua deve essere minore, se invece si vogliono le “pizzelle” che a differenza delle frittelle sono più schiacciate, si dovrà ottenere una pastella cremosa ma non troppo densa (MAI  la pastella dovrà risultare liquida!); una volta che avrete ottenuta la pastella che più vi piace è possibile aggiungere il sale, il pepe e il formaggio. Anche qui massima scelta, a me piace molto il gusto del formaggio, ma per non appesantire l’impasto aumentando le dosi di formaggio per dare più gusto, sono solita dividere la quantità di formaggio tra parmigiano e pecorino ( 2/3 di parmigiano ed 1/3 di pecorino). Per ultimi aggiungete i fiori puliti e spezzettati con le mani grossolanamente; il tutto va messo a lievitare coperto con uno strofinaccio per circa mezz’ora (anche qui il tempo è indicativo, se fa molto caldo bastano anche una ventina di minuti);  ultimata la lievitazione è possibile passare alla frittura, che personalmente effettuo con olio di semi; anche qui a seconda del risultato che volete ottenere si procederà in maniera diversa; per le frittelle bisognerà friggere in abbonante olio per permettere a questo ultimo di avvolgere le cucchiaiate di impasto, mentre per le pizzelle basterà un dito d’olio ben caldo; nella mia famiglia la tradizione è quella delle pizzelle, quindi io ho lavorato la pastella non troppo densa e ho fritto in padella rigirando appena erano dorate, una volta fritte le ho scolate per bene dall’olio usando la carta assorbente e a frittura ultimata (non prima sennò il fritto “s’ammoscia”) ho salato leggermente. 

domenica 30 dicembre 2012

Canederli allo speck su crema di verza


 

La cosa che più mi piace di questa avventura del blog è il riuscire a conoscere tante belle persone, che cucinano per il gusto di farlo e non per mettersi in competizione e primeggiare, che ti consigliano piatti della propria tradizione o variazioni personali su ricette classiche senza nessuna reticenza, per il gusto del condividere e del socializzare, ed è questo che è successo a me…cercavo una ricetta trentina da proporre per il blog e ne avevo trovata una che prevedeva tra gli ingredienti il “cavolo cappuccio”; Ho chiesto allora alla mia mamma di comprarlo al mercato, ma al suo ritorno scartando il cartoccio della spesa mi sono ritrovata tra le mani un cavolo diverso da quello che mi aspettavo…Subito è cominciata la diatriba su “che cavolo mi hai comprato???” e sul “E tu che cavolo  mi hai chiesto???”; “questo non è un cavolo cappuccio!!!” gridavo io…e lei che rispondeva “e allora che cavolo è??”.
Presto detto…la risposta è arrivata subito…rapida e veloce da i miei amici di “Quelli di Gente del Fud”. Giusto il tempo di cliccare pubblica sulla pagina Facebook….

Questa volta il detto: “La mamma ha sempre ragione” non è stato applicabile, quello che avevo tra le mani era un cavolo verza e non un cavolo cappuccio e io che dopo estenuante ricerca avevo finalmente deciso la mia ricetta trentina da proporre mi sono ritrovata punto e a capo. Già ero pronta a disperarmi ma è arrivata in mio soccorso la MITICA Aurelia che non solo mi ha spiegato che cavolo fosse quello che avevo a casa, ma mi ha anche suggerito due o tre ricette per poterlo utilizzare; mi ha suggerito una deliziosa minestra di verza e anche dei fantastici involtini, poi quando ha saputo della necessità di proporre una ricetta che fosse trentina e mi permettesse di utilizzare il Trentingrana, mi ha suggerito di preparare i canederli..ma io ormai ero andata in fissa con la verza…e poi avevo comprato anche lo speck (tantoooo speck) e allora mi sono detta:”perché non mettere insieme tutti gli ingredienti e proporre dei gustosi canerderli allo speck con una crema di verza e scaglie di Trentingrana?” Era la mia prima volta con i canaderli e sono stati una sorpresa deliziosa, il gusto deciso dello speck si è sposato in maniera divina con la delicatezza della crema di verza e patate, e le scagliette di Trentingrana davano un tocco di sapidità in più lasciando al palato un retrogusto unico…




Lo ammetto…questa volta anche io che sono la solita ipercritica con me stessa e con quello che preparo sono rimasta più che soddisfatta…è stato semplice da preparare ma davvero gustosissimo! Vi lascio di seguito la ricetta dei canederli (che ho modificato prendendo spunto da qui) e della crema di verza suggeritami da Aurelia.
Spero che vi piacciano e se magari siete più esperte di me in questa preparazione aspetto i Vostri suggerimenti per migliorare il piatto!



Canederli allo speck su crema di verza e patate

Per 12 canederli

Ingredienti:
20g Burro
2 cucchiai di olio evo
1/2 cipolla piccola
25 g Farina
1 bicchiere di latte
150 g di pane raffermo  tagliato a cubetti piccoli
pepe q.b.
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
150 g Speck tagliato a dadini
1 uovo
2 cucchiai di Trentingrana
Brodo vegetale per la cottura

Per la crema di verza

Ingredienti:
½ cipolla
3 cucchiai di olio evo
6-7 foglie di cavolo verza tagliate a listarelle
1 patata tagliata a dadini
1 mestolo di brodo

Preparazione

Mescolare l’uovo con il latte e il pepe, aggiungere il pane raffermo amalgamare  per bene il tutto e lasciare riposare un paio d’ore fino a che il pane sarà ben umido ma non troppo disfatto (rigirando di tanto in tanto).

Nel frattempo soffriggere lo speck a dadini e la cipolla tritata nel burro e nell’olio, quando il soffritto sarà pronto spegnere il fuoco e lasciar raffreddare;

Quando il pane sarà ben ammorbidito unire il soffritto di speck e cipolla, il prezzemolo e il Trentingrana; mescolare delicatamente per amalgamare tutti gli ingredienti; versare la farina e far riposare un’altra mezz’ora;

Trascorsa la mezz'ora, formare a mani umide, circa 12 palline di impasto (di dimensioni di 6-7 cm) e infarinarle; 

Portare ad ebollizione il brodo e cuocervi i canederli per 15 min. circa, il tempo necessario perché salgano a galla, facendo però attenzione a mantenere la fiamma bassa affinché non si disfino;

Preparare intanto la crema di verza facendo soffriggere la cipolla e la patata nell’olio evo, aggiungere la verza tagliata a listarelle, fare appassire in padella e portare a cottura aggiungendo un mestolo abbondante di brodo; a cottura ultimata, prima di passare al mixer per ottenere una crema liscia regolare di pepe e aggiungere un cucchiaio di Trentingrana, facendo attenzione che la crema resti poco sapida per contrastare col gusto deciso dei canederli allo speck;
Versare la crema di verza ancora calda sul fondo di un piatto piano, adagiarvi i canerderli scolati e decorare con scaglie di Trentingrana e pepe nero macinato fresco.