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domenica 30 dicembre 2012

Canederli allo speck su crema di verza


 

La cosa che più mi piace di questa avventura del blog è il riuscire a conoscere tante belle persone, che cucinano per il gusto di farlo e non per mettersi in competizione e primeggiare, che ti consigliano piatti della propria tradizione o variazioni personali su ricette classiche senza nessuna reticenza, per il gusto del condividere e del socializzare, ed è questo che è successo a me…cercavo una ricetta trentina da proporre per il blog e ne avevo trovata una che prevedeva tra gli ingredienti il “cavolo cappuccio”; Ho chiesto allora alla mia mamma di comprarlo al mercato, ma al suo ritorno scartando il cartoccio della spesa mi sono ritrovata tra le mani un cavolo diverso da quello che mi aspettavo…Subito è cominciata la diatriba su “che cavolo mi hai comprato???” e sul “E tu che cavolo  mi hai chiesto???”; “questo non è un cavolo cappuccio!!!” gridavo io…e lei che rispondeva “e allora che cavolo è??”.
Presto detto…la risposta è arrivata subito…rapida e veloce da i miei amici di “Quelli di Gente del Fud”. Giusto il tempo di cliccare pubblica sulla pagina Facebook….

Questa volta il detto: “La mamma ha sempre ragione” non è stato applicabile, quello che avevo tra le mani era un cavolo verza e non un cavolo cappuccio e io che dopo estenuante ricerca avevo finalmente deciso la mia ricetta trentina da proporre mi sono ritrovata punto e a capo. Già ero pronta a disperarmi ma è arrivata in mio soccorso la MITICA Aurelia che non solo mi ha spiegato che cavolo fosse quello che avevo a casa, ma mi ha anche suggerito due o tre ricette per poterlo utilizzare; mi ha suggerito una deliziosa minestra di verza e anche dei fantastici involtini, poi quando ha saputo della necessità di proporre una ricetta che fosse trentina e mi permettesse di utilizzare il Trentingrana, mi ha suggerito di preparare i canederli..ma io ormai ero andata in fissa con la verza…e poi avevo comprato anche lo speck (tantoooo speck) e allora mi sono detta:”perché non mettere insieme tutti gli ingredienti e proporre dei gustosi canerderli allo speck con una crema di verza e scaglie di Trentingrana?” Era la mia prima volta con i canaderli e sono stati una sorpresa deliziosa, il gusto deciso dello speck si è sposato in maniera divina con la delicatezza della crema di verza e patate, e le scagliette di Trentingrana davano un tocco di sapidità in più lasciando al palato un retrogusto unico…




Lo ammetto…questa volta anche io che sono la solita ipercritica con me stessa e con quello che preparo sono rimasta più che soddisfatta…è stato semplice da preparare ma davvero gustosissimo! Vi lascio di seguito la ricetta dei canederli (che ho modificato prendendo spunto da qui) e della crema di verza suggeritami da Aurelia.
Spero che vi piacciano e se magari siete più esperte di me in questa preparazione aspetto i Vostri suggerimenti per migliorare il piatto!



Canederli allo speck su crema di verza e patate

Per 12 canederli

Ingredienti:
20g Burro
2 cucchiai di olio evo
1/2 cipolla piccola
25 g Farina
1 bicchiere di latte
150 g di pane raffermo  tagliato a cubetti piccoli
pepe q.b.
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
150 g Speck tagliato a dadini
1 uovo
2 cucchiai di Trentingrana
Brodo vegetale per la cottura

Per la crema di verza

Ingredienti:
½ cipolla
3 cucchiai di olio evo
6-7 foglie di cavolo verza tagliate a listarelle
1 patata tagliata a dadini
1 mestolo di brodo

Preparazione

Mescolare l’uovo con il latte e il pepe, aggiungere il pane raffermo amalgamare  per bene il tutto e lasciare riposare un paio d’ore fino a che il pane sarà ben umido ma non troppo disfatto (rigirando di tanto in tanto).

Nel frattempo soffriggere lo speck a dadini e la cipolla tritata nel burro e nell’olio, quando il soffritto sarà pronto spegnere il fuoco e lasciar raffreddare;

Quando il pane sarà ben ammorbidito unire il soffritto di speck e cipolla, il prezzemolo e il Trentingrana; mescolare delicatamente per amalgamare tutti gli ingredienti; versare la farina e far riposare un’altra mezz’ora;

Trascorsa la mezz'ora, formare a mani umide, circa 12 palline di impasto (di dimensioni di 6-7 cm) e infarinarle; 

Portare ad ebollizione il brodo e cuocervi i canederli per 15 min. circa, il tempo necessario perché salgano a galla, facendo però attenzione a mantenere la fiamma bassa affinché non si disfino;

Preparare intanto la crema di verza facendo soffriggere la cipolla e la patata nell’olio evo, aggiungere la verza tagliata a listarelle, fare appassire in padella e portare a cottura aggiungendo un mestolo abbondante di brodo; a cottura ultimata, prima di passare al mixer per ottenere una crema liscia regolare di pepe e aggiungere un cucchiaio di Trentingrana, facendo attenzione che la crema resti poco sapida per contrastare col gusto deciso dei canederli allo speck;
Versare la crema di verza ancora calda sul fondo di un piatto piano, adagiarvi i canerderli scolati e decorare con scaglie di Trentingrana e pepe nero macinato fresco.


sabato 22 dicembre 2012

Pepite di grok con marmellata di fichi e noci


Eccomi di corsa a preparare come ogni anno la valigia last minute per tornare a casa a trascorrere le vacanze natalizie. 
Quest'anno in valigia metterò oltre ai regali per i miei cari anche una sorpresina per un veloce stuzzichino pre natalizio, da accompagnare con un bel bicchiere di prosecco; L'ho provato l'altra sera durante la cena con i miei ex colleghi di laboratorio ed è stato un successo; parlo delle magiche pepite di grok servite con una marmellata di fichi e noci...in un solo boccone un connubio dolce e salato che riesce ad accontentare anche i palati più esigenti; veloce da preparare e di sicuro effetto! 
Sono certa che anche a casa gradiranno...
Nel frattempo anticipo un augurio a Voi che passate di qua e spero che questi giorni di festa possiate trascorrerli con le persone a Voi più care in un clima di pace e serenità, che tanto ci sta mancando in questo momento così difficile per tutti Noi...nella speranza che il 2013 ci dia la forza per risollevarci e continuare a lottare perchè il nostro Paese ritorni ad essere il Bel Paese che è sempre stato...




domenica 9 dicembre 2012

Biscotti di Natale


Ogni anno mi cimento nei famosi biscotti di Natale, di solito finiscono non appena escono dal forno, ed è per questo che questa volta ho deciso di prepararli quando ero da sola in casa; volevo una ricetta diversa da quella che uso sempre perchèi soliti biscotti non sono troppo friabili, allora ho digitato su google biscotti di Natale e sono uscite così tante ricette che ho perso metà del pomeriggio a leggere e rileggere a segnare su improbabili post-it gli ingredienti di alcune di esse e alla fine...ho fatto di testa mia...
Di tutte le frolle ne ho scelta una abbastanza "burrosa" e ho aggiunta a questa le solite spezie dosandole "ad occhio"! il risultato finale è stato talmente burroso da doverlo stendere avvolto nella pellicola trasparente, ma il gusto finale non è stato per niente male; una volta cotti li ho decorati con il cioccolato bianco fuso e le perline di zucchero argentate. 
Nell'impasto mi sono aiutata col bimby perchè la mano non è ancora guarita del tutto ed infatti una volta ultimata la cottura una metà dei biscotti non sono riuscita a decorarli perchè non riuscivo a premere il cono di carta contenente il cioccolato fuso; 
Ma veniamo alla ricetta della frolla, l'originale alla quale mi sono ispirata è questa: "Biscotti natalizi decorati" mentre la mia è la seguente:

Ingredienti:

  • 300 gr di farina (per me Molino Chiavazza);
  • 150 gr di burro freddo;
  • 100 gr di zucchero semolato passato al mixer per renderlo a velo;
  • 1 uovo;
  • ( ho omesso la scorza di limone perchè  quello che avevo in casa non ero certa che fosse non trattato)
  • 1 cucchiaino di cannella;
  • 1/2 cucchiaino di zenzero;
  • 1/2 cucchiaino di lievito per dolci:
  • 1 pizzico di sale;
  • una punta di cucchiaino di chiodi di garofano in polvere;
  • 1 cucchiaino colmo di cacao amaro;

Per decorare:

  • 250 gr. di cioccolato bianco;
  • Perline di zucchero argentate;


Ho per prima cosa ridotto a velo lo zucchero; poi ho incorporato i restanti ingredienti ed ho impastato 30 sec vel. 5; ho avvolto l'impasto nella pellicola trasparente ed ho messo in frigo circa due ore;
Una volta trascorse le due ore ho steso la frolla (con l'ausilio della pellicola per evitare di toccarla con le mani) e ho ricavato le varie formine che ho poi adagiato sulla teglia rivestita di carta da forno e ho cotto per circa dieci min. a 180°. Una volta cotti li ho decorati con cioccolato bianco sciolto a bagnomaria e decorati con gli zuccherini argentati (così facendo ho capito perchè la maggior parte li decora con la glassa!!! :-) cosa che la prossima volta farò anche io!).




domenica 25 novembre 2012

Pangoccioli con dolce cuore:"La sorpresa sta...nell'uovo! "



Nel frigorifero di casa era da parecchi mesi che “vagava” una busta di plastica trasparente contenente avanzi della Pasqua scorsa; la busta incriminata aveva al suo interno i resti dell’uovo di Pasqua e una quindicina di ovetti di cioccolato; Lucia ogni volta che apriva il frigorifero si lamentava che stessero ancora lì ed allora l’altro giorno ho deciso di farla felice e fare sparire la busta!!! Era tanto che volevo provare a fare i pan goccioli, e quindi mi sono decisa, ho smanettato un po’ su google e ho trovato una ricetta dei pan goccioli fatti col bimby  che prometteva dei morbidissimi e gustosissimi panini proprio come quelli della pubblicità! Adesso io non saprei dirvi se realmente i miei pangoccioli somigliassero a quelli della pubblicità, perché io non li ho mai assaggiati, ma quelli che ho fatto sono venuti talmente bene che nel di un giorno e mezzo sono finiti tutti!
La ricetta prevedeva un intero cubetto di lievito di birra su una quantità di farina pari a 500 gr. ma io ne ho messo un po’ in meno ( circa 2/3 di cubetto) ed ho rivisto anche i tempi di lievitazione, sia per il primo che il secondo impasto; ho lasciato lievitare 1 h e mezza la prima volta e 1 h e mezza la seconda; ho aggiunto più cioccolato del previsto ( perché lo dovevo finire!!!), un poco di zucchero in più e ho messo una sorpresina finale all’interno di ogni pan gocciolo; la cottura invece l’ho rispettata.
Gli ingredienti della ricetta di Nea prevedevano:
  •  250 gr di latte
  •  200 gr di farina manitoba ( per me Molino Chiavazza)
  •  300 gr di farina 00  ( per me Molino Chiavazza)
  •  60 gr di zucchero ( io ne ho messo un po’ in più…circa 90 gr)
  •  1 cubetto di lievito di birra (oppure una bustina di lievito granulare, ma io ho usato 2/3 di un cubetto)
  •  25 gr di burro
  •  1 pizzico di sale
  •  1 uovo
  •  150 gr di gocce di cioccolato (per me circa 220 gr di cioccolato fondente sminuzzato col mixer)
L’esecuzione l’ho rispettata quasi del tutto, ho sciolto il lievito di birra nel latte tiepido; nel boccale del bimby ho  messo insieme farina, zucchero, uovo e sale e ho mescolato per un 1 min. a vel. 4; poi ho aggiunto latte e lievito e ho mescolato altri  30 sec. sempre a vel 4. All’impasto così ottenuto ho aggiunto il burro leggermente ammorbidito e ho impastato 3 min. a vel. Spiga; terminato l’impasto ho trasferito il tutto in una scodella e ho coperto con un canovaccio lasciando lievitare per circa 1 h e mezza  (n.b. nel trasferimento da robot a terrina ho trovato l’impasto un poco troppo molle…e quindi ho aggiunto “ad occhio” un poco di farina). Trascorso il tempo l’impasto si è triplicato, l’ho trasferito sul tavolo e l’ho lavorato velocemente con il cioccolato; ho modellato tante piccole palline  (circa 5-6 cm di diametro) e le ho adagiate sulla teglia del forno ( precedentemente rivestita con la carta da forno), ma prima di fare questo ho inserito all’interno di ogni pallina un ovetto di cioccolato; ho lasciato lievitare ancora 1 h e mezza distanziando a sufficienza i panetti che nella lievitazione sono aumentati ancora di  volume e prima di infornare ho spennellato di latte  e infornato in forno preriscaldato a 170° per dieci minuti; appena sfornati come suggeriva la ricetta li ho spennellati nuovamente di latte e li abbiamo mangiati ancora tiepidi per goderci il dolce cuore di cioccolato fuso…


sabato 10 novembre 2012

Il nocciomiele dell'A.G.A.P.E.


Colpita e affondata! il primo freddo mi ha stesa senza ritegno...mi sono addormentata con un leggero mal di testa e mi sono svegliata con il mal di gola, il raffreddore, le orecchie tappate, gli occhi lacrimanti e chi più ne ha più ne metta! ovviamente come mio solito ho aspettato la fine della settimana, perchè si sa che io o mi ammalo nei week-end o nei festivi (Capodanno di solito è prassi...da giorno 1 fino alla befana!!!). E proprio oggi che il sole splendeva e la temperatura era ancora godibile io mi sono dovuta rinchiudere in casa sotto le coperte ricoperta dai Kleenex.
Quando si è raffreddati nulla ti fa star più bene di un bel tè caldo; ne ho preparato uno con cannella, scorzetta di arancia e mandorla che avrei accompagnato volentieri con dei bei pasticcini...ma ahimè in casa non ce n'erano e io non ce la facevo a prepararne.
Avevo solo delle fette biscottate che avrei con piacere spalmato di Nutella...ma quella in casa mia è off-limits per questioni di linea. Però mi sono ricordata che in dispensa doveva esserci ancora un barattolino di Nocciomiele dell'A.G.A.P.E., comprato per lo scorso anno in occasione del Natale; era talmente ghiotta che ne ho fatto scorta, insieme al patè di carciofi, quello di pomodori secchi, alle marmellate e all'olio al peperoncino; è stato il mio modo di fare i regali di Natali. Trovo che siano davvero ottimi, preparati in maniera genuina e soprattutto per un ottimo fine;

I più non credo conoscano l'A.G.A.P.E. 
L'A.G.A.P.E. è un'associazione laica di volontariato che si prefigge come scopo quello di aiutare i bambini dei paesi più poveri del mondo; lo fa attraverso tutti i suoi volontari che si prodigano per raccogliere fondi da investire nella costruzione diretta di Case Famiglia e attraverso il sostegno "a distanza" dei bambini che vi vengono ospitati. 
Questo post è per far conoscere a chi passa da qui questa ONLUS, perchè com'è scritto sul loro sito:

"Se ognuno di noi promuove una piccola iniziativa per raccogliere fondi nel proprio ambito o città, saremo come tante gocce d'acqua che messe insieme riusciranno a formare il mare...il mare della solidarietà!".

Vi lascio il link al sito dell'A.G.A.P.E., e ancora una volta uso le loro parole che credo dicano tutto:

"...Nessuno è così povero...da non avere niente da donare..."

...donate un attimo del vostro tempo e passate a visitare il sito..e se volete donare ancora di più fate conoscere l'A.G.A.P.E. anche ai vostri amici

GRAZIE

Annaly


domenica 4 novembre 2012

Petto di pollo con mandorle e pure di patate alla paprika


Oggi per il pranzo domenicale ho deciso di preparare un secondo molto semplice, di quelli che farebbero arricciare il naso a chi aspetta la domenica per banchettare allegramente, dopo una settimana di insalatine da bar; il menù era petto di pollo e patate! 
Ovviamente, considerando che sono reduce dalla "settimana del Gusto"dove ho assaggiato di tutto e di più (solo nella giornata di Venerdì ho mangiato ben 6 piatti di pasta partecipando a tre dei magnifici show-cooking Garofalo) e considerando che prima della settimana, almeno in teoria, ero stata messa a dieta ferrea dalle mie coinquiline, la prima visione di questi due ingredienti è stata la più triste possibile...petto di pollo ai ferri e patate bollite; la sola immagine mi ha fatto venire un brivido freddo che ha percorso tutta la colonna vertebrale...come posso io mangiare petto di pollo ai ferri e patate lesse di domenica?!?!?! mentre la mia mamma a casa ha preparato pastasciutta, polpette, fiori di zucca ripieni ( solo lei li trova di sti tempi!!!)salsicce e friarielli... e infatti..non ho potuto!!! 
Del resto si sa che per ritornare ad un ferreo regime di dieta: 
1) devo veramente essere obbligata (fisicamente e con la forza)
2) è necessario che sia lunedì!!! (non so chi lo ha detto...ma mi trova d'accordo!!!)
quindi approfittando della momentanea assenza delle due coinquiline mi sono come al solito data alla pazza gioia...
Però sono stata corretta eh...gli ingredienti li ho rispettati...patate e pollo...solo fatti...a modo mio!!!
Per prima cosa ho valutato le patate...certo le avrei fritte con piacere, ma poi come facevo a fare sparire le prove del reato (la puzza di frittura) al naso di Lucia??? allora ho abolito la frittura; ho preparato un gustoso purè facendo lessare circa 500gr di patate sbucciate e tagliate a fettine sottili  in 250 gr di latte ( scremato ahimè); ho aggiustato di sale e pepe e....qui mi è venuta l'idea...invece di mettere la solita, triste noce moscata, ho aggiunto un abbondante cucchiaino di paprika ( un mix fatto fare apposta mescolando paprika dolce e paprika piccante); a fine cottura ho aggiunto un pò di burro e parmigiano e passato tutto al mixer ma poiché risultava ancora troppo liquido ho lasciato cuocere ancora qualche minuto; 
Il petto di pollo invece già me lo immaginavo a cotoletta, bello dorato e croccante...ma ahimè...non avevo il pangrattato; avevo però una bella farina di mandorle e allora l'ho impanato in quella, ho aggiunto qualche spezia in polvere (rosmarino e salvia per l'esattezza), ho aggiustato di sale e ho fatto friggere in padella insieme ad un piccolissimo pezzettino di burro (vabbè...proprio piccolissimo non era lo ammetto...ma devo scrivere così..che se legge Lucia..); quando il petto di pollo era quasi rosolato del tutto ho bagnato leggermente con una tazzina di latte di soia, fino a creare una gustosa cremina dolciastra che ben si sposava con le mandorle e la parte dolce della paprica; 
Alla fine ho impiattato il tutto, con una forma un pò romantica e mi sono goduta senza sensi di colpa questo tristissimo e solo pasto domenicale...


giovedì 1 novembre 2012

Il Salone del Gusto 2012 visto da me...con gli occhi e col cuore!

Allora...sono giorni che penso a come cominciare questo post...penso ripenso...scrivo cancello...riscrivo e ricancello..e ad una settimana dall'evento ancora non ho le idee chiare...niente di quello che vorrei scrivere non è "già stato detto"...l'ho letto nei vari post di tutte le amiche e colleghe food blogger..l'ho visto nelle loro fotografie...l'ho sentito dall'emozione che traspare dai loro commenti sulle pagine Fb. 
E allora che si fa?? mi esimo dal lasciar traccia delle mie emozioni post salone del Gusto? no...non si può...
...vi dico un pò come  l'ho vissuta questa grande avventura...decisamente più grande di me...
Non ho mai pensato di essere una food blogger...solo la parola  mi spaventa...io fotografo e posto quello che cucino per me e i miei amici...spesso di corsa...con i commensali che borbottano di avere fame..con i piatti dozzinali di una casa presa in affitto arredata insieme con altre due ragazze, una casa  senza neanche "il forno tradizionale"...lo faccio come tante donne che lavorano,  la sera dopo le nove...distrutta da una giornata di lavoro...con la spesa recuperata nel supermercato che trovo nel tratto lavoro-metropolitana e quindi il risultato spesso non è un paradiso per gli occhi...ma è certamente un paradiso per il gusto perchè cerco ingredienti che siano giusti...che siano buoni...che siano di qualità, lo faccio senza nessuna presunzione, senza voler insegnare niente a nessuno, spesso dimenticando di stare scrivendo dove potrebbero leggermi tutti; voi vi chiederete questo che c'entra con il Salone del Gusto, ma io vi garantisco che c'entra. 
Più volte durante il viaggio in treno che da Roma mi ha portata a Torino mi sono chiesta dove stessi andando...io..che non aggiornavo il mio blog da mesi...che non so fare una fotografia decente...che fino all'altro ieri pensavo che html fosse una parolaccia...che ho cominciato a lasciarmi andare sulle pagine Fb solo nell'ultimo mese e che non avevo stretto "rapporti di amicizia virtuale" con nessuno...
Ma più il treno "saliva" verso il profondo nord...e più la paura lasciava spazio alla curiosità e alla voglia di essere abbracciata da questa cosa...
Non smetterò mai di ringraziare Garofalo ed Emidio Mansi per questa opportunità che mi è stata concessa;  Ci ha chiesto di divertirci...e lo abbiamo fatto...del resto chi non si sarebbe divertito in una pazza famiglia come quella di Gente del Fud!
Sbarcata al salone ho trovato a naso lo spazio Garofalo...senza perdermi nemmeno per un attimo....attratta forse dall'energia positiva che emanavano tutti quelli già presenti; avevo il cuore che batteva all'impazzata, ma arrivata lì ancora una volta la paura l'ha fatta da padrona...mi sentivo un pesce fuor d'acqua...sono arrivata in uno dei momenti caldi...con tutti in fibrillazione per l'intervento in corso...non sapevo che fare..dove andare....con chi parlare...mi sentivo spaesata...l'unica faccia "che conoscevo" era quella di Emidio Mansi, ma non avevo il coraggio di avvicinarmi al "Direttore Commerciale"; ho cercato Laura, con cui ci eravamo sentite spesso al telefono per l'organizzazione, ma di Laura in quel momento non c'era traccia; la mia compagna di stand (Alice Sivo)  era ancora in viaggio e sarebbe arrivata nel tardo pomeriggio...più mi giravo intorno e più "non capivo niente". Ma ad un certo punto mi volto e vengo travolta dal sorriso di Katia, un sorriso così vero e sincero, caldo e familiare che mi sono girata convinta che non stesse sorridendo a me...ma sorrideva proprio a me...:-). A quel punto ho cominciato a rilassarmi e complice la sua compagnia mi sono lasciata avvolgere dall'atmosfera festosa e ho cominciato a guardare tutte quelle "formichine nere" con un occhio diverso, cercando di capire dietro ai nomi scritti sulla manica della maglietta chi si celasse...ma anche quella non è stata una buona idea!!! la cosa mi confondeva ancora di più...allora mi son detta: Smettila di cercare di capire chi sono...goditi ogni persona che conosci...vai oltre il nick di Fb e il nome del blog...e prenditi tutto quello che di buono c'è qui...
Da quel momento in poi è stato un crescendo...
Ho girato in lungo e in largo il Salone con Katia ed Elena, ho conosciuto Milena, Greta, Benedetta, Patrizia, Antonietta e sono stata bene in loro compagnia...con loro mi sono seduta allo Spazio Garofalo, a gustare le strepitose ricette delle altre "compagne"...Ho visto finalmente Nuccio Gatto, persona che stimo profondamente...ho letteralmente inseguito Cran Berry per non andar via senza salutarla, e avrei voluto poterlo fare con tanti altri, ho visto (e non riconosciuto) Stefania Mulè . Insomma momenti indimenticabili; ad ogni giro si tornava "a casa"...nello spazio Garofalo.
Uno spazio quello della Garofalo che rispecchiava molto tutti loro...semplice, elegante, essenziale, ma meraviglioso; meraviglioso come la t-shirt di ognuno, con impresso il nostro nome e il nome del blog, originale, come il badge che portavamo al collo, un accessorio che ha facilitato tanto il riconoscimento (...anche se c'era poco da fare...quando mi chiedevano chi fossi i più restano perplessi a sentire Tra pentole e coperchi... :-) ).
Poi è arrivata l'ora della presentazione...che emozione preparare i nostri finger food di Marzolina al presidio Slow Food Lazio, affiancate da Rita nella postazione adiacente con il suo meraviglioso stracchino, con la gente che chiedeva chi fossimo e si metteva in fila ad aspettare l'apertura della degustazione; coccolati fino all'inverosimile dai pazientissimi ragazzi Garofalo che ci hanno fatto trovare gli ingredienti e l'occorrente per la preparazione; che correvano da una parte all'altra del Salone per recuperare quello che ci serviva...sempre con il sorriso sulle labbra! Che pazienza Valentina a sopportare me che di continuo le chiedevo la cannella ( ma poi sta cannella si è trovata??? :-D ); 
Il giorno dopo la presentazione è stato tutto più facile...a partire dalla colazione Lavazza! tutto splendido..la compagnia...da URLOOOO....tutta la fila dell'ultimo banco, con Luca Sessa...Pasquale Alberico...Giovanni Pisacane, Valentina Varini...Risate, schiamazzi, curiosità per il caviale al caffè, insomma un mix perfetto; mi sono incantata a vedere la t-shirt della "food blogger autorevole" e quella di suo marito, ho riso ai tentativi di cappuccino falliti e mi sono fatta prendere così tanto dai pasticcini e dal caffè da non vedere neppure il mitico "Filippo"! insomma...non bastano le parole e tutti i pixel del mondo per descrivervi fino in fondo quest'esperienza meravigliosa...Che peccato non essere riuscita ad avere tempo per tutti...scoprire gli altri  amici e farne dei nuovi...Avrei voluto avere  meno timidezza...ma spero ci saranno altre occasioni per conoscervi e farmi conoscere...
A casa mi porto oltre alla gioia tutta l'ammirazione per Emidio, Giorgio, Laura, Valentina, Piero, Flavia e tutti gli altri di cui non ricordo il nome..instancabili...sempre pronti ad accontentare ogni nostra richiesta...SEMPRE GENTILISSIMI. 
Come ho scritto anche su FB mi avete riempito il cuore di gioia e posso dirvi solo una parola...
                                                                      GRAZIE!!!